Art. 26

Verifiche del profitto

1. L’accertamento del profitto è individuale e deve avvenire nel rispetto dei criteri di approfondimento della materia, di obiettività e di equità di giudizio. A seconda di quanto disposto dai regolamenti didatti-ci dei corsi di studio, gli accertamenti possono dare luogo a votazione (esami diprofitto) o ad un semplice giudizio. Le verifiche del profitto possono essere orali, scritte o laboratoriali.

2. In ciascun corso di laurea non possono essere previsti in totale più di 20 esami o valutazioni finali di pro-fitto; in ciascun corso di laurea magistrale non possono essere previsti in totale più di 12 esami o valuta-zioni finali di profitto; in ciascun corso di laurea magistrale a ciclo unico

non possono essere previsti in totale più di 30 esami, nel caso di corsi della durata di cinque anni, più di 36 esami, nel caso di corsi della durata di sei anni. In ogni caso si applicano le previsioni riportate nel D.M. 386/07 con riferimento al computo del numero degli esami.

3. I regolamenti didattici dei corsi di studio possono prevedere prove di esame integrate per più insegnamenti o moduli coordinati. In questi casi i docenti titolari degli insegnamenti o moduli coordinati partecipano collegialmente alla valutazione complessiva del profitto dello studente

che non può, comunque, essere frazionata in valutazioni separate su singoli insegnamenti o moduli. Non è consentita la ripetizione, con eventuale modifica della valutazione relativa, di un esame già superato.

4. Lo studente ripetente o fuori corso, per gli insegnamenti relativi al proprio percorso formativo pregresso, di norma sostiene la prova d’esame facendo riferimento al programma e alle attività didattiche dell’insegnamento relativo al suo piano di studio.

5. Le commissioni per gli esami di profitto per i corsi di studio sono nominate dal Presidente del Consiglio Didattico o dai Direttori delle scuole di specializzazione con riguardo a queste ultime, sentito il docente che ha la responsabilità didattica dell’insegnamento. Le commissioni sono

composte da almeno 3 membri. Esse sono comunque validamente costituite in presenza del Presidente e di almeno un membro effettivo o supplente. Le commissioni per gli esami di profitto devono essere rese note sul sito web del Dipartimento. Le commissioni esaminatrici sono presiedute da chi ha la responsabilità didattica dell’insegnamento o, nel caso di corsi a più moduli o di esami integrati, dal professore indicato in sede di programmazione come responsabile didattico dell’insegnamento integrato. In caso di assenza o di impedimento del Presidente, questi è sostituito da un altro docente di ruolo nominato dal Presidente del Consiglio Didattico, di norma tra i componenti la Commissione. Compongono la commissione, in aggiunta al Presidente, professori e/o ricercatori del medesimo settore scientifico disciplinare o appartenenti allo stesso settore concorsuale nonché, nei casi in cui non si possa disporre in maniera sufficiente di docenti di ruolo, da cultori della materia. La qualifica di cultore della materia è attribuita dal Dipartimento, su richiesta del docente responsabile dell’insegnamento afferente al settore scientifico disciplinare di competenza del Dipartimento medesimo.

6. E’ fatto divieto alla commissione di visionare il materiale didattico utilizzato dallo studente.

7. La valutazione dell’esame è espressa in trentesimi. Ai fini del superamento dell’esame è necessario con-seguire il punteggio minimo di 18 trentesimi. L’eventuale attribuzione della lode, in aggiunta al punteggio massimo di 30 trentesimi, è subordinata alla valutazione unanime della

commissione. La valutazione di insufficienza non è corredata da votazione. Nel caso di prove scritte, è consentito allo studente per tutta la durata delle stesse di ritirarsi. Nel caso di prove orali, è consentito allo studente di ritirarsi almeno fino al momento antecedente la verbalizzazione

della valutazione finale di profitto.

8. Il Presidente della commissione esaminatrice per gli esami di profitto è responsabile dei relativi verbali che devono essere chiusi telematicamente entro le 48 ore successive alla chiusura dell’appello.

9. L’Università adotta sistemi di prenotazione e verbalizzazione telematica degli esami di profitto le cui modalità operative sono contenute in apposite linee guida approvate dai competenti organi accademici.

10.Ogni eventuale spostamento della data d’inizio dell’appello deve essere comunicato con la massima tempestività agli studenti, dandone notizia con adeguata forma di pubblicità, con le relative motivazioni previa comunicazione al Presidente del Consiglio Didattico. Una volta fissata, la data d’inizio dell’appello non può essere comunque anticipata.

11. Per le valutazioni attraverso forme diverse dall’esame i regolamenti didattici dei corsi di studio individuano le modalità di svolgimento e i soggetti responsabili.